COMUNE DI POLIGNANO A MARE
CITTA’ METROPOLITANA DI BARI

FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI

RIMOZIONE DELLE BARRIERE FISICHE, COGNITIVE E SENSORIALI DEI MUSEI E LUOGHI DELLA CULTURA PUBBLICI NON APPARTENENTI AL MINISTERO DELLA CULTURA,
DA FINANZIARE NELL’AMBITO DEL PNRR

Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”
Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3-3) – Investimento 1.2

Finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU

RELAZIONE TECNICA GENERALE

POGETTO: ARCH. PAOLO A. M. MAFFIOLA – ARCH. ANTONELLA MARI

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OGGETTO DELL’INTERVENTO

A pochi metri dal mare, un vecchio mattatoio comunale ospita la Fondazione Museo Pino Pascali dedicata all’opera e alla figura di uno degli artisti di punta dell’Arte Povera, nato a Bari e prematuramente scomparso negli anni sessanta.
Quale sede museale, la struttura ottocentesca – già oggetto di precedenti interventi di ampliamento/ricostruzione – ha richiesto negli ultimi anni successive opere di riqualificazione degli spazi interni ed esterni, oltre che di attivazione di nuove aree funzionali, al fine di adeguarli ai requisiti specifici di un luogo destinato all’esposizione di arte contemporanea.
Il presente progetto prevede opere finalizzate alla rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali ed al miglioramento dell’accessibilità ai contenuti culturali da parte di un pubblico vasto ed eterogeneo.
L’edificio oggetto di intervento è ubicato in via Parco del Lauro 119 – Lungomare Cristoforo Colombo, nel comune di Polignano a Mare, a Sud del centro abitato, in una zona di recente espansione collegata al centro storico per mezzo di una passeggiata panoramica.
È individuato al Nuovo Catasto Urbano al Foglio 23 particella 51; nel PRG del Comune di Polignano a Mare come Zona S2 – Aree per le urbanizzazioni secondarie; nelle mappe del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) ricade nell’ambito dei Beni Paesaggistici (BP) Territori Costieri.

La Fondazione Museo Pino Pascali si distingue per la collezione permanente di arte contemporanea e per la promozione di attività culturali che spaziano dalle mostre temporanee ai cicli di conferenze, seminari, convegni, proiezioni ed eventi in genere.
L’edificio che la ospita, grazie alla sua eccellente posizione geografica e agli ampi spazi polifunzionali, si offre come luogo privilegiato per l’esposizione di arte contemporanea.
Esso necessita, tuttavia, di interventi di completamento di quanto avviato e predisposto, nonché di opere di manutenzione delle finiture interne ed esterne e di integrazione delle dotazioni impiantistiche, al fine di aumentare la fruibilità di tutti gli spazi e l’offerta di servizi al pubblico.

Il progetto architettonico allegato alla presente relazione propone, dunque, da un lato, l’attivazione di nuove aree funzionali, dall’altro, il miglioramento delle prestazioni complessive dell’edificio in termini di utilizzo, accessibilità, fruizione, comfort ambientale, gestione e

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DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO

Il Museo Pino Pascali rappresenta un importante attivatore di cultura per la città di Polignano a Mare e per l’intera regione, essendo al momento l’unico museo di arte contemporanea in Puglia. Attraverso la divulgazione dell’opera di Pino Pascali e la promozione della sua legacy, il museo e la fondazione si pongono al centro di una serie di eventi di fondamentale importanza per la comunità residente e per i visitatori in transito. In questo senso, rappresenta il centro propulsore per la diffusione dell’arte e della cultura nel e del territorio.
L’importanza della figura di Pino Pascali nell’ambito del panorama artistico locale, nazionale e internazionale è nota, così come è riconosciuto il ruolo della Fondazione a lui dedicata nella diffusione e promozione dell’arte contemporanea nella regione.
La mission della Fondazione è sempre stata quella di attivare, attraverso le esposizioni e l’organizzazione di eventi ed attività laboratoriali, uno scambio sinergico con i fruitori, siano essi geograficamente vicini o lontani, avviando fin dai primi anni una politica di collaborazione con enti e istituzioni e soprattutto una politica di inclusione e di apertura al pubblico più eterogeneo.
Questo orientamento si esprime nel rapporto del museo con il contesto geografico su cui insiste, rispetto al quale l’edificio si affaccia ponendosi come luogo privilegiato per la fruizione del panorama, godibile dall’interno, attraverso le ampie vetrate del caffè letterario, ed in esterno dalle aree dehor e dal rooftop.
L’ubicazione dell’edificio ha suggerito, nelle varie fasi di adeguamento, un approccio fortemente incentrato sul rapporto con il contesto geografico e urbano, in particolare attraverso la creazione di un piccolo parco delle sculture aperto al quartiere e al mare e la realizzazione di un percorso pubblico di accesso al nuovo roof garden. Il sistema continuo di rampe metalliche, oltre a collegare esternamente i principali livelli dell’edificio in modo da garantirne una fruizione indipendente, ha permesso di rendere praticabile il terrazzo panoramico, ora caratterizzato da ampie aree pavimentate in legno, poste a diversi livelli, destinate ad ospitare mostre ed eventi all’aperto.
Mentre la parte ottocentesca si configura come un volume basso, suddiviso internamente in piccoli ambienti voltati e illuminati da finestre di ridotte dimensioni, i volumi risultanti dai successivi ampliamenti/ricostruzioni presentano sale a doppia altezza provviste di ampi lucernari e di grandi vetrate sul mare.

Il Museo ha una superficie complessiva interna di circa 1100 mq, distribuita su due livelli.
Il piano terra presenta una superficie totale pari a 560 mq, destinata a spazi espositivi, area di accoglienza, bookshop, mediateca, caffè letterario, uffici e deposito. Il piano interrato, di superficie pari a 370 mq, è suddiviso in una zona destinata ad accogliere la collezione permanente e le video installazioni (138 mq); una sala multifunzionale dedicata alle conferenze, alle proiezioni ed ai laboratori didattici (79 mq); un vano deposito, servizi igienici e vani tecnici. In esterno è individuata un’area di pertinenza a verde attrezzato di superficie pari a 1470 mq.

Si riassumono di seguito le superfici suddivise per funzione:

 

sup. totale esterna                           mq  1470

sup. totale interna

piano terra                                               mq   726

piano interrato                                        mq   370

copertura                                                  mq   790

 

sup. espositiva interna

piano terra                                               mq   560

piano interrato                                        mq   138

 

sup. espositiva esterna

parco sculture                                         mq  1036

roof garden                                              mq   370

 

deposito                                                                                mq     54

aula didattica/laboratorio/sala conferenze                  mq     79

uffici                                                                                      mq     30

bookshop/mediateca                                                         mq     36

caffè letterario                                                                     mq     95

bar                                                                                          mq     34

ingresso/accoglienza                                                          mq     53

caffè dehor                                                                            mq     74

La presenza di ampie vetrate e lucernari ha consentito di ottimizzare la diffusione della luce naturale all’interno del museo. Le partizioni interne definiscono, con strutture flessibili, accessi, aree e percorsi. Il colore bianco è presente diffusamente: in esterno distingue i volumi in ampliamento dall’edificio ottocentesco; nelle sale interne e nelle aree di accoglienza del piano principale, crea spazi neutri e luminosi. Il piano interrato, invece, destinato ad ospitare in gran parte installazioni e videoproiezioni, si caratterizza per l’atmosfera raccolta creata dalle finiture grigie.

In considerazione della posizione geografica e della politica di inclusività messa in atto dalla Fondazione Pascali, già nei precedenti interventi di recupero e di rifunzionalizzazione dell’edificio-contenitore si è voluta garantire la praticabilità e l’uso di tutti gli spazi interni ed esterni anche da parte di visitatori con limitate capacità motorie.

Infatti, nell’intento di utilizzare i lastrici solari destinandoli a ‘roof garden panoramico’ – con la predisposizione di zone da utilizzare come punto di ristoro, area espositiva, playground e zona eventi outdoor – si è provveduto alla ridefinizione delle aree e dei percorsi di collegamento tra i differenti livelli preesistenti mediante la costruzione di rampe metalliche di pendenza adeguata all’uso da parte di persone con difficoltà motoria. Questo ha guadagnato alla Fondazione ed al museo l’apprezzamento da parte di associazioni particolarmente sensibili al tema della disabilità e della inclusione. D’altra parte, candida gli spazi del museo a luoghi ottimali per la fruizione del paesaggio in linea con quanto indicato dai piani paesaggistici e dalle politiche regionali sul territorio (PPTR, PUTTP, rete dei percorsi ciclabili ecc).

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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

In continuità con quanto finora realizzato, la Fondazione Pascali intende proseguire nella politica di inclusione, di diffusione della cultura artistica e di catalizzatore di energie positive che abbiano sulla collettività un effetto di generazione e rigenerazione di valori.

In vista di questi obiettivi, l’opportunità offerta dal bando si rivela cruciale per il compimento di un programma che necessita di fondi per la messa in esercizio degli spazi già predisposti, attraverso l’allestimento e l’implementazione degli impianti e delle dotazioni tecnologiche, ma soprattutto per l’adeguamento e la sempre maggiore fruibilità da parte di ogni genere di visitatore.

Gli interventi proposti, pertanto, mirano ad ottimizzare le caratteristiche funzionali ed estetiche dell’edificio, adeguandole ai requisiti specifici di una istituzione che sia preposta alla più ampia diffusione della cultura in ambito locale e che sia, d’altra parte, inserita a pieno titolo nel circuito artistico internazionale.
La morfologia dell’edificio suggerisce alcune necessarie modifiche che rendano soprattutto gli spazi esterni più idonei all’uso di un pubblico eterogeneo e ne migliorino le caratteristiche di fruibilità e performance, contribuendo nel complesso alla costruzione dell’immagine e dell’identità del museo.
Dal punto di vista della funzionalità e dell’aspetto edile architettonico, l’edificio necessita di interventi sulle finiture esterne, di implementazione e completamento delle dotazioni impiantistiche, di miglioramento delle strutture esistenti in particolare per quanto attiene il prospetto più esposto al mare ed il roof garden, della sistemazione delle aree a verde.
Nell’intento di attivare l’area dehor e rendere più facilmente accessibile dall’esterno la caffetteria, si propone l’apertura di un varco passavivande che affaccia direttamente sulla pedana fronte mare, accessibile direttamente dalla rampa per disabili che corre lungo il prospetto nord. Il nuovo varco sarà chiuso da un infisso blindato in acciaio e ulteriormente protetto da una sorta di bow window generato dalle piegature della nuova superficie che coprirà l’intera facciata.
La necessità di aprire una finestra nel muro della caffetteria, infatti, offre l’opportunità di ridisegnare il prospetto sul mare, bisognoso di interventi di manutenzione e di sostituzione dei materiali preesistenti, non adatti alle condizioni atmosferiche ed ambientali. Il progetto della facciata prevede la costruzione di un nuovo involucro realizzato con pannelli in cemento rinforzato adatti all’uso esterno, fissati su di una sottostruttura metallica e successivamente rifiniti con rasante e pittura di colore bianco. Si tratta di un rivestimento già presente sul lato est del museo, che ha mostrato ottime caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici.
La soluzione progettuale ha anche una valenza iconica, in quanto fa eco alla tecnica delle tele centinate usata da Pino Pascali nella realizzazione degli Animali Bianchi. Questo aspetto di omaggio e connotazione semantica ha un particolare significato rispetto al tema della divulgazione dell’opera di Pascali e della accessibilità/fruizione/comunicazione dei contenuti del museo.

L’intervento sulla facciata prospiciente il mare si completa con il prolungamento ed il rivestimento della pensilina esistente, che viene prolungata sulla rampa di accesso per i diversamente abili, in modo da garantire ombreggiamento e protezione

Il progetto proposto riguarda, inoltre, la sistemazione delle aree a verde antistanti l’edificio, sui lati nord ed est, entrambi affacciati sul mare. Sul fronte mare si prevede innanzitutto la sistemazione dei percorsi pedonali lungo la traversa che collega il lungomare con via Parco del Lauro. Qui si prevede di rettificare l’andamento del marciapiede riconfigurando l’area a parcheggio, destinandola esclusivamente alla sosta dei diversamente abili ed al carico e scarico delle opere d’arte. L’area sarà coperta di terreno vegetale e ghiaietto contenuti all’interno di fasce di metallo corten, sarà arredata con panche disposte in continuità con la gradinata esistente, sarà provvista di rastrelliera per biciclette e cestini portarifiuti. Si prevede l’impianto di vegetazione mediterranea idonea agli ambienti marini.

Lo stesso trattamento viene proposto anche nell’area chiamata ‘parco delle sculture’ presente sul lato est del museo. Il roofgarden, per quanto già in precedenza adeguato nelle strutture all’utilizzo da parte di persone con difficoltà motoria – in quanto percorribile attraverso un sistema di rampe metalliche di pendenza adeguata – necessita di opere di manutenzione dei parapetti in muratura e della pavimentazione in legno, oltre che della sostituzione di alcuni apparecchi illuminanti e di pannelli schermanti. Al fine di creare un microclima più idoneo, si prevede la piantumazione di essenze vegetali in alcune aree del lastrico solare, individuate come ‘vasche’ atte al contenimento di terreno vegetale.

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CONCLUSIONI

Sulla base di quanto riportato e di quanto illustrato negli elaborati grafici allegati, verificata la compatibilità degli interventi proposti in esterno con i beni paesaggistici e gli ulteriori contesti che configurano le tre strutture definite dal PPTR, ed in particolare, individuate le interferenze con le componenti della struttura idro-geomorfologica e della struttura antropica e storico-culturale – così come più diffusamente riportato nell’allegata Relazione Paesaggistica – si ritiene che l’intervento di cui trattasi, per la scelta dei materiali e per le caratteristiche tipologiche, non costituisca alterazione dei valori paesaggistici del sito interessato, né contrasta con le normative di riferimento in ambito urbanistico e architettonico.
Si ritiene, inoltre, che quanto sopra descritto possa contribuire in maniera determinante al raggiungimento degli alti livelli di accessibilità cognitivo-culturale, accoglienza, fruizione, attrattività, comfort e informazione che la Fondazione Museo Pino Pascali si prefigge di ottenere.