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STORIA DEL PALAZZO LATERZA

La Libreria viene aperta da Giovanni Laterza nel 1896. E’ uno spazio ridotto in cui Giovanni lavora insieme alla moglie Agostina. La sua nascita precede di qualche anno quella della Casa editrice che viene fondata nel 1901.

Per ben 116 anni è stato, e sarà, un vero e proprio palcoscenico in cui hanno sfilato le personalità più importanti della vita culturale e politica del Paese.

Nel 1923 la libreria si trasferisce in locali più ampi: a dirigere c’è sempre Giovanni, impegnato però anche nell’attività editoriale. E’ lui infatti, il principale artefice dello sviluppo della Casa Editrice Laterza e del fortunato incontro con Benedetto Croce.

Nel 1930 a Giovanni subentra in Libreria il figlio maggiore Nino. Nel 1939 Nino diventa direttore: in questi anni la Libreria diventa luogo d’incontro per tutti gli intellettuali baresi che non si riconoscono nel regime fascista.

Nel dopoguerra la Libreria consolida il suo ruolo di centro culturale di Bari e si espande.

Il 4 maggio 1963 viene inaugurata la nuova sede di via Sparano, nel centro della città, che, negli anni successivi, diventerà luogo di numerosi incontri con autori e personalità del mondo della cultura e il punto di riferimento abituale per i giovani più curiosi ed impegnati.

Il progetto del nuovo Palazzo commissionato da Giuseppe Laterza, viene realizzato e completato dall’Arch. Alfredo Lambertucci nel 1958. Si tratta di un edificio particolarmente innovativo nelle soluzioni formali come nel programma edilizio, utilizzando il piano terra a negozi, il primo e il secondo per gli uffici della famiglia Laterza e i restanti tre piani per appartamenti.

Nella facciata il Lambertucci esprime al meglio il partito architettonico senza apparire banale, i materiali denunciano l’appartenenza a una scuola che vuole reinterpretare esperienze coeve nordeuropee.

Nel progetto si rintraccia la cifra “etica” del Lambertucci, che non deroga su alcuni principi: la chiarezza di impianto planimetrico; l’attenzione al dettaglio costruttivo, evidente già nei lavori di esordio; la forza dell’immagine architettonica giocata anche con l’utilizzo di elementi ricorrenti come il ritmo delle facciate. Utilizza i materiali da costruzione denunciandone la “matericità”, con la prevalenza nell’uso degli infissi metallici per le facciate e dei pannelli industriali in calcestruzzo per gli edifici più importanti. La sua immagine modulare riporta all’aspirazione degli anni Sessanta per una costruzione sofisticata e industriale, più allusa che sostanziale nel contesto di allora.

Il passare del tempo ha naturalmente consumato più rapidamente lo spazio di vendita dei libri che l’architettura dell’edificio. La chiave del progetto originario era nella contrapposizione tra la massa piena dell’edificio urbano a filo strada e la continuità trasparente dello spazio commerciale. Le grandi colonne arretrate (la figura che appare più datata allo sguardo di oggi), erano tagliate da una pensilina che funzionava da cornice e aveva il ruolo di mediare con la scala del contesto.

Il 19 giugno del 1992 la Libreria, mantenendo la stessa dislocazione nel centro della città, si amplia sviluppando accanto ai tradizionali settori di narrativa e saggistica quelli dello scolastico, tecnico-professionale, tascabili, di libri per bambini e ragazzi e multimediale: un assortimento che ne fa una delle più ricche librerie d’Italia.

Nel 2006 affronta una nuova ristrutturazione e il 2 settembre riapre i battenti dopo tre mesi di lavori che ne hanno profondamente rinnovato l’aspetto.

La committenza ha richiesto una ristrutturazione che restituisse organicità all’insieme e l’invenzione di un luogo per incontri e dibattiti, per mantenere alla libreria lo storico ruolo di soggetto propulsore della vita culturale barese.

Il progetto, realizzato da Domenica Loperfido Balestrazzi, Federico Bilò, Alessandro Ciarparella e Francesco Orofino, i quattro allievi di Alfredo Lambertucci, ha interpretato tali richieste lavorando sull’idea della sospensione e della trasparenza, realizzando un sistema di scaffalature metalliche sospese; sulla luminosità degli ambienti e sulla flessibilità d’uso degli spazi.

il 14 settembre 2006 in concomitanza della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano alla Fiera del Levante di Bari, ci fu l’inaugurazione dei nuovi locali espositivi della Libreria Laterza in via Sparano.

Nel marzo 2012 la storica libreria Laterza affronta una nuova ristrutturazione, nell’ottica di una nuova visione culturale, avviene l’incontro con PRADA, l’idea è la “cultura incontra la moda”, questo porta ad un nuova ridistribuzione degli spazi.

Il 21 agosto 2012 viene presentato il nuovo progetto della Libreria Laterza a firma dell’arch. Paolo A. M. Maffiola, prevedendo la nuova ridistribuzione delle aree commerciali.

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IL PROGETTO

Descrizione generale dell’area e motivazioni della tutela: “Nel complesso l’area individuata riveste un particolare interesse paesaggistico sia per la presenza di un tessuto

Tutto il progetto della facciata è stato ispirato dal principio della reversibilità.

Gli infissi esistenti verranno carterizzati con una lamiera di colore nero, della stessa tonalità degli infissi originari ed ancora esistenti ai piani superiori del Palazzo Laterza.

La volontà di preservare gli infissi esistenti (ancorché non storicizzati, in quanto posti in essere nell’intervento di ristrutturazione del 2006) ha permesso di mantenere anche quelle che sono le scansioni attuali che ben si inseriscono nella scansione armonica creata dal progettista dell’edificio, Alfredo Lambertucci, fasce vetrate in corrispondenza dei pilastri circolari interni e, in corrispondenza delle grandi vetrate, sono state incorniciate le vetrine. Viene mantenuto l’ingresso di Via Sparano e realizzato uno nuovo su Via Dante Alighieri in continuità con i nuovi ingressi della Libreria Laterza. Le vetrate saranno caratterizzate al loro interno da lastre in materiale lapideo di colore nero in perfetta aderenza con i vetri al fine di accentuare la luminosità delle stesse dall’esterno e in perfetta armonia con l’essenza del marchio Prada. Le vetrine, inoltre, saranno caratterizzate da un profilo in acciaio che verrà montato sul filo interno della facciata (come da dettaglio allegato ai disegni tecnici) e dal logo del marchio Prada in acciaio retroilluminato. Per quanto riguarda gli ingressi, invece, le porte saranno realizzate in cristallo stratificato e temperato extrachiaro, arretrate rispetto al filo di facciata per permettere l’inserimento delle serrande di chiusura in linea con tutti gli infissi esistenti.

Entrambi gli ingressi, inoltre, saranno caratterizzati da una serie di loghi posti sulla facciata, sulla pensilina ed incassati a pavimento, di varie dimensioni e tutti della stessa cromia.

L’illuminazione dei loghi, priva di componenti di colore, limitata ai singoli caratteri e posta sul retro di questi, garantisce invariata la percezione dei materiali, dei colori e delle finiture sia dell’edificio che di tutto l’ambiente urbano circostante. I loghi, inoltre, essendo applicati direttamente sulle vetrine non costituiscono elemento di ostacolo né coprono alcun tipo di elemento decorativo o comunque caratterizzante l’edificio.

L’intervento di manutenzione della pensilina non modificherà il suo aspetto ed il suo ruolo di mediatrice tra il carattere più residenziale e sobrio dell’intera facciata soprastante e quello più elegante tipico di queste vie commerciali del centro urbano di Bari.

Ne verrà mantenuta in toto la struttura esistente, la geometria e porterà nella parte superiore i marchi delle due attività commerciali : PRADA e LATERZA (questo ultimo già collocato con precedente autorizzazione).

Con l’intento di rispettare gli aspetti architettonici e stilistici del prospetto e la tipologia degli infissi, nella progettazione della nuova porta di accesso alla Libreria Laterza abbiamo deciso di conservare i montanti verticali originari (mantenendone inalterato il RAL) e di sostituire l’enorme vetrata avente lunghezza m 3,20 con una porta scorrevole costituita da due elementi vetrati aventi ciascuno lunghezza m 1,60. In particolare la nuova porta sarà composta da un’anta fissa ed una scorrevole sulla prima ed in sommità avrà una fascia metallica alta 0,27 m, come quella presente sull’unico accesso di Via Dante che, oltre a contenere il meccanismo di scorrimento della porta, nasconderà all’esterno l’impianto di condizionamento del locale commerciale. In linea con questo intervento la porta attuale ora costituita da due ante con apertura verso l’interno, sarà realizzata con le stesse caratteristiche dell’accesso anzi descritto, sempre nel rispetto della tipologia dell’infisso originario ma con in più un sistema di uscita di sicurezza corredato.

Le due insegne “Laterza” poste sulla pensilina perimetrale al primo ordine dell’edificio (attualmente posizionate sull’angolo Via Dante-Via Sparano) saranno traslate sui due accessi di via Dante e poste in posizione centrale.

Il progetto si propone di effettuare lievi modifiche di finitura al fine di ottenere un aspetto nuovo e qualificato, al pari dei marchi di prestigio già presenti nella zona, ma sempre nel rispetto dei caratteri dell’edificio. Il principio su cui si fonda il progetto e il rispetto del contesto architettonico, senza comunque tralasciare gli aspetti essenziali che caratterizzano il marchio PRADA.

Partendo dalle Prescrizioni per il Quartiere Murat dettate dalla Determina Dirigenziale n.425 del 03.07.2012 nella progettazione dei due accessi abbiamo tenuto conto degli aspetti compositivi e materici dell’intera cortina edilizia.

Gli infissi quindi andranno ad uniformarsi per tipologia materiale e colorazione all’aspetto architettonico dell’intero edificio.